Si definisce convergenza quel movimento disgiunto dei bulbi oculari per osservare un oggetto posto a distanza finita. Più vicino è l'ogg...

Questione di convergenza

Si definisce convergenza quel movimento disgiunto dei bulbi oculari per osservare un oggetto posto a distanza finita. Più vicino è l'oggetto osservato maggiore è il movimento degli occhi in convergenza verso il naso.

Il movimento di convergenza è dato dalla contrazione dei muscoli retti mediali e dall'inibizione dei muscoli retti laterali di entrambi gli occhi.

Si parla di insufficienza di convergenza quando uno dei due occhi non riesce a terminare il movimento di rotazione sufficiente a portare il fuoco sull'oggetto osservato. Al contrario, si parla di eccesso di convergenza quando la rotazione del bulbo oculare si estende oltre il punto focale di osservazione. Un terzo gruppo di alterazioni è dato dai deficit di mantenimento della convergenza, cioè da quelle situazioni in cui il movimento di convergenza è corretto ma l'allineamento si disfa dopo alcuni secondi.

Le alterazioni della convergenza portano quasi sempre ai cosiddetti disturbi astenopeici (affaticamento visivo, cefalea, difficoltà di concentrazione, lacrimazione ecc. ecc.).

Si pensi a quanto queste alterazioni possano inficiare lo studio, la scrittura e l'apprendimento.

Le alterazioni della convergenza possono essere trattati mediante training ortottico che mira ad armonizzare la contrazione dei muscoli orizzontali.


Le alterazioni della convergenza portano quasi sempre ai cosiddetti disturbi astenopeici (affaticamento visivo, cefalea, difficoltà di concentrazione, lacrimazione


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