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L'orzaiolo, un fastidioso problema.
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L'occhio secco
Non basta chiederglielo, perchè molti bambini non sanno di vederci male oppure non riescono a comunicarcelo. Inoltre bisogna con...
Tuo figlio vede bene?
Non basta chiederglielo, perchè molti bambini non sanno di vederci male oppure non riescono a comunicarcelo. Inoltre bisogna considerare che se un bambino presenta un "difetto visivo" fin dalla nascita, egli non potrà essere cosciente di cosa significhi vedere bene fino a quando il suo vizio non verrà corretto.
Alcuni atteggiamenti "anomali" possono indicarci la presenza di alterazioni dell'apparato visivo, sia di tipo refrattivo che di tipo oculo-muscolare. In presenza anche solo di uno di questi consigliamo di sottoporre il bambino ad una visita ortottica e, ti ricordiamo che una diagnosi precoce è alla base di un'efficace terapia.
Cosa osservare?È fondamentale sottoporre i vostri bambini ad una visita oculistica e ortottica prima dei 3 anni e dei 6 anni d’età, anche qualora non si noti nulla di sospetto.
È importante imparare a riconoscere alcuni campanelli d’allarme, segnali che potrebbero indicare alcune alterazioni del sistema visivo e che richiedono per tanto una valutazione visiva specialistica a qualsiasi età.
- # Occhi storti: un occhio o entrambi sono “storti”, rivolti verso l’esterno, l’interno, l’alto o il basso, sempre o solo ogni tanto (alla sera, quando è stanco/a…)
- # tiene la testa inclinata sempre o quando fa i compiti o guarda la tv
- # ha spesso mal di testa o male agli occhi o alle tempie (soprattutto dopo la scuola e i compiti)
- # ha sempre gli occhi arrossati verso sera
- # lacrima spesso
- # si strofina spesso gli occhi
- # chiude un occhio in presenza di forte illuminazione o quando è all’aperto al sole
- # avvicina troppo gli oggetti piccoli, i libri e i quaderni al viso
- # strizza gli occhi quando guarda lontano
- # ha difficoltà nel seguire i contorni quando disegna e/o scrive
- # vede male la lavagna
La nostra vista è uno dei sensi più preziosi e spesso diamo per scontato l'importanza di una visione nitida. Tuttavia, l...
Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo e Presbiopia: i vizi refrattivi.
Il concetto di propriocezione è complicato e spesso presuppone una conoscenza medica del sistema tonico-posturale per comprenderne il funzio...
Propriocezione, il sesto senso
Il concetto di propriocezione è complicato e spesso presuppone una conoscenza
medica del sistema tonico-posturale per comprenderne il funzionamento.
Questo post ha lo scopo di rendere comprensibile anche ai non "addetti ai
lavori" cosa è, come funziona e perchè è importante la propriocezione.
A me piace definire la propriocezione come la "consapevolezza di sè
nell'ambiente". Sono seduto? sono in piedi? sono disteso? Sono in grado di
rispondere a queste domande grazie alla propriocezione. Il mio cervello conosce
esattamente lo stato di contrazione di tutti i muscoli corporei e ciò fornisce
una quantità enorme di informazioni che serviranno per fornire una risposta agli
stimoli che arriveranno dall'ambiente esterno per mezzo dei nostri 5 sensi
(vista, tatto, udito, olfatto e gusto).
Sappiamo che i nostri occhi forniscono circa l'80% delle informazioni che
arrivano dall'ambiente esterno, a queste informazioni il nostro cervello dovrà
dare delle risposte e per farlo integrerà queste informazioni con quelle del
sistema propriocettivo. Immaginiamo di osservare un oggetto, i nostri occhi
trasmettono informazioni sulla forma, sulla dimensione, sul colore e su ciò che
lo circonda. Nessuna informazione viene data sulla posizione dell'oggetto
nell'ambiente. Eppure sappiamo che quell'oggetto è proprio lì, a quella
distanza, a quell'altezza dal suolo etc. Ecco! Il sistema propriocettivo ha
integrato le informazioni mancanti. E come ha fatto? Ha valutato la contrazione
dei muscoli oculomotori (e di altri muscoli corporei) e ha ricavato quelle
informazioni che la vista non aveva fornito.
Volendo banalizzare ulteriormente il concetto facciamo l'esempio della galleria
d'arte. Immaginiamo di trovarci ad osservare un quadro appeso su una parete di
una galleria d'arte qualsiasi. Siamo così estasiati da quel quadro che decidiamo
di condividere con un amico quello che vediamo e decidiamo di inviargli una foto
scattata col telefonino. Il destinatario del messaggio riceverà sicuramente
quanto raffigurato nel quadro, la cornice che lo racchiude e può supporne le
dimensioni. Nella foto, tuttavia, mancheranno alcune informazioni come ad
esempio: il quadro è al centro della parete? a che altezza dal pavimento è stato
appeso? da che distanza è stata scattata la foto? In questo esempio il
telefonino che ha scattato la foto rappresenta gli occhi. Essi non bastano a
trasmettere tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.
Una cattiva integrazione tra sistema visivo e sistema prorpiocettivo può
sfociare in numerose sintomatologie che non per forza di cose hanno a che fare
con la vista. Ad esempio ci si può trovare davanti ad un paziente dislessico con
una vista di 10/10 (dieci decimi) ma che non riesce a coordinare l'oculomozione.
In questi casi il protocollo diagnostico prevede non solo la valutazione
ortottica visiva ma indaga eventuali alterazioni del sistema propriocettivo.
Il 2024 si apre con un'importante novità. Nasce a Mantova il primo ambulatorio di Visuoposturologia della provincia. A Green Park (Gru...
Visuoposturologia a Mantova
Il 2024 si apre con un'importante novità. Nasce a Mantova il primo ambulatorio di Visuoposturologia della provincia.
A Green Park (Gruppo Mantova Salus), arriva l’ambulatorio di visuo posturologia.
Si tratta di un protocollo di recente applicazione in Italia, che nasce in Portogallo, e che a Mantova è stato recepito per primo dal Dott. Francesco Mazza, ortottista assistente in oftalmologia: “La vista influisce sulla postura. Per effettuare qualsiasi movimento il nostro cervello deve conoscere esattamente lo stato di tonicità dei muscoli (compresi quelli oculari), e questo è possibile grazie alla Propriocezione.
Un’alterata Propriocezione è alla base della Sindrome da Deficienza Posturale, da cui possono derivare cervicalgia, lombalgia, sciatalgia, cefalea, emicrania. Ma anche disequilibrio, e quindi sindromi vertiginose, instabilità, oppure deficit dell’attenzione, scarso orientamento spaziale, disturbi della memoria, fino a dislessia e disgrafia”.
Si definisce convergenza quel movimento disgiunto dei bulbi oculari per osservare un oggetto posto a distanza finita. Più vicino è l'ogg...
Questione di convergenza
Il movimento di convergenza è dato dalla contrazione dei muscoli retti mediali e dall'inibizione dei muscoli retti laterali di entrambi gli occhi.
Si parla di insufficienza di convergenza quando uno dei due occhi non riesce a terminare il movimento di rotazione sufficiente a portare il fuoco sull'oggetto osservato. Al contrario, si parla di eccesso di convergenza quando la rotazione del bulbo oculare si estende oltre il punto focale di osservazione. Un terzo gruppo di alterazioni è dato dai deficit di mantenimento della convergenza, cioè da quelle situazioni in cui il movimento di convergenza è corretto ma l'allineamento si disfa dopo alcuni secondi.
Le alterazioni della convergenza portano quasi sempre ai cosiddetti disturbi astenopeici (affaticamento visivo, cefalea, difficoltà di concentrazione, lacrimazione ecc. ecc.).
Si pensi a quanto queste alterazioni possano inficiare lo studio, la scrittura e l'apprendimento.
Le alterazioni della convergenza possono essere trattati mediante training ortottico che mira ad armonizzare la contrazione dei muscoli orizzontali.